Area pazienti

D) DOLORE IMPLANTOLOGIA: E’ doloroso sottoporsi ad un intervento di implantologia?

R) Durante l’intervento il paziente è sottoposto ad anestesia, di conseguenza non avverte alcun tipo di dolore. Nelle ore successive potrà ovviare all’eventuale dolore con un banale analgesico

D) DURATA : Qual è la durata di un impianto?

R) Specificando che il paziente che si è sottoposto ad un intervento d’implantologia orale dovrà essere particolarmente attento alla sua igiene orale domiciliare e professionale e che non dovrà esimersi dai periodici controlli del dentista, l’impianto potrà durare per decenni.

D) ETA’ MASSIMA PER L’IMPLANTOLOGIA: L’età avanzata può essere una controindicazione per l’applicazione di impianti?

R) Di per sé no, anche se è necessario valutare caso per caso, soprattutto in riferimento a possibili malattie croniche che invece possono rappresentarlo. Il dentista è in grado di valutare l’idoneità di un paziente anche con una semplice anamnesi.

D) QUANTO DURA UN INTERVENTO DI IMPLANTOLOGIA?

R) I tempi di intervento sono attualmente ridotti a circa 15 minuti per impianto, cosa molto gradita ai pazienti i quali giungono con una serie infinita di pregiudizi, a volte instillati da amici che hanno subito interventi dolorosissimi durati ore.

D) MI HANNO ESTRATTO UN DENTE, ADESSO DEVO DECIDERE SE FARMI UN PONTE HO UN IMPIANTO, VOI COSA MI CONSIGLIATE?

R) Non ci sono dubbi che se ha osso in quantità sufficente l’impianto ha molti più vantaggi rispetto al ponte.

D) CHE VANTAGGI DA’ L’INSERIMENTO DI IMPIANTI A CARICO IMMEDIATO?

R) I vantaggi sono diversi, ma per il paziente quello più importante è sicuramente il fatto che l’inserimento dei denti può avvenire subito nella stessa seduta in cui si inserisce l’impianto o a poche ore di distanza.

D) MOLTI ITALIANI PER CURARSI I DENTI VANNO ALL’ESTERO NEI PAESI PIU’ POVERI PER RISPIARMIARE, SI RISPARMIA DAVVERO?

R) In tutti i paesi poveri i prezzi sono più bassi rispetto ai paesi più evoluti come ad esempio l’Italia, la Germania, la Francia ecc. sono più bassi gli stipendi, le tasse, il costo delle case, è più basso il costo della vita in genere. Inevitabilmente essendo poche le risorse economiche che arrivano da quegli stati grazie alle tasse anche le istituzioni pubbliche come le università ne risentono e quindi i laureati che usciranno saranno inevitabilmente meno preparati rispetto ai loro colleghi che hanno studiato nei paesi economicamente più avanzati. La stessa cosa accade per le istituzioni pubbliche che fanno i controlli (ASL, Comuni ecc.) mentre ad esempio per aprire e per mantenere aperto uno studio dentistico in Italia occorre rispettare giustamente numerose e rigide regole, nei paesi depressi i controlli quando ci sono, sono molto meno rigidi. Altro fattore di non poco conto è la lingua e la distanza perchè in caso di problema se telefonate e a rispondere non vi è un interprete nessuno vi capirà, poi occorre fare migliaia di km per fare una semplice visita e altri migliaia di km per le cure. Si, forse all’estero si risparmia, ma ne vale veramente la pena? E poi come fate a sapere se i medici esteri sono davvero laureati? In Italia per sapere se un dentista Italiano è laureato basta telefonare all’ordine dei medici provinciale.

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